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Meritocrazia dove sei

Agghiacciante la lettera di questo medico ricercatore chiamato a valutare dei progetti italiani per conto del MIUR che si legge oggi su Repubblica.

I fondi per i progetti scientifici vengono assegnati attravero il giudizio di una seria di revisori indipendenti che valutano la bontà scientifica del progetto e decidono quali, fra tutti quelli che hanno partecipato, può essere finanziato.

Il punto, come potete intuire, è la valutazione dei ricercatori/revisori. La valutazione deve esclusivamente decidere la qualità e la fattibilità del progetto, e l’attinenza dello stesso con lo scopo per il quale i fondi sono stati destinati.

Chi e da dove viene la richiesta è un dettaglio secondario che non cambia minimamente il giudizio sull’idea del progetto.

Purtroppo in Italia non è così, tanto che i revisori subiscono delle pressioni e vengono influenzati dalla scelta, come è possibile leggere nel pezzo di repubblica. Il ricercatore ha deciso di denunciare le pressioni subite. E’ chiaro che questo approccio mafioso fa male al sistema ricerca Italia e porta ad una produzione scientifica nettamente inferiore, sia per qualità dei progetti, sia per la voglia di ricercatori di concorrere in un sistema così malato.

La cosa inoltre che lascia esterefatti è che il MIUR non ha aperto nessuna inchiesta conoscitiva e che i nomi di chi ha esercitato queste pressioni non sono usciti. Questo è un altro atavico problema italiano. La responsabilità delle proprie azioni, che in inglese suona come accountability.

Questo sistema non funziona e deve essere cambiato. La cultura della Meritocrazia deve essere introdotta nel paese e si deve pretendere che le personi siano responsabili delle proprie azioni, in maniera puntuale e cristallina.

Uno degli strumenti che può essere utilizzato ora per raggiungere questo obiettivo è sostenere la mozione di Ignazio Marino, dove la Meritocrazia è il primo cardine del programma. Mozione che sosterrò anche al congresso del PD Londra che avverrà Lunedì prox. 🙂

Eppoi mi dicono torna

Perchè gli scienziati se ne vanno dall’Italia.

Desidero evidenziare pro­prio questo: il sistema antimeri­tocratico danneggia non solo il singolo ricercatore precario, ma soprattutto le persone che vivono in questa Nazione. Una «buona ricerca» può solo aiuta­re a crescere; per questo moti­vo numerosi Stati europei ed extraeuropei, pur in periodo di profonda crisi economica, han­no ritenuto di aumentare i fi­nanziamenti per la ricerca.

Non è il caso isolato.

Anelando verità

Su mentecritica c’è un bel dibattito su che cosa sia la verità.

Partito da un post di Cruman, continuato con un mio post e con l’ultima voce di zippole.

Innazitutto vorrei ringraziare zippole per la pseudo recensione del mio pezzo che qui riporto:

L’articolo di Mattions è Verità. E’ tremendamente vero. Un ragionamento, o meglio un discorso, che non faccia una piega, tenga i piedi incollati ai fatti, e allo stesso tempo sia così sentimentalmente sincero è vero per definizione. Sicuramente può venir “limitato” a Verità Soggettiva per il fatto di aver scelto un ambito di spiegazione piuttosto che un altro, ma in seno al discorso tutto è logico e nella mancanza di una soluzione lo stesso autore fa trasparire sinceramente il suo smarrimento.
Vorrei fare una mini analisi del testo, in particolare le ultime tre affermazioni:

* constatazione
* battuta per sciogliere la tensione e preparare positivamente all’ultimo punto
* riassunto dell’articolo per ribadire la mancata soluzione al quesito

E’ un po’ come il finale di un concerto con un accordo secco ad alto volume, una canzone che termina con un acuto piuttosto che con un calare. Essa non parla umane parole, eppure ci comunica chiaramente quello che vuole esprimere!
Questo articolo è corretto nella logica delle parole, ma è anche estremamente Vero nel messaggio veicolato dai toni!
Avete mai ricevuto una Vera consolazione, oppure siete stati contagiati da un entusiasmo, o provato un sincero amore sconfinato nella fase delle coccole?
Questa è relazione.

Devo dire che mi ha fatto realmente piacere e che ne sono estremamente contento.

Infine una frase veloce sul concetto di verità:

la Verità come idea platonica rimane nella caverna e la sua ombra che si protrae all’esterno ci confonde e ci illude. Tuttavia abbiamo bisogno di verità piccole e veloci, da utilizzare come metro di paragone per riuscire ad intenderci e raggiungere un accordo. E qui la scienza viene in aiuto per risolvere problemi contingenti.

La scienza può fornirci una verità contingente e ricamata sul soggetto in questione.

L’insieme di tutte queste piccole verità ci può aiutare a scegliere e capire quali scelte operare, sapendo che queste necessitano di una costante revisione.

Il pensiero scientifico

Leggendo da “Deviazioni perfettamente ragionevoli dalle vie battute”, una raccolta dei rapporti epistolari[1] di Richard Feyman viene fuori una delle più eleganti definizioni che conosco sul metodo scientifico:

“Lo scopo del pensiero scientifico è di predire ciò che accadrà in circostanze sperimentali date. Qualunque discussione filosofica non è che un modo per eludere il punto.”

[1] Non sono sicuro di volere veder pubblicate le mie lettere in un libro postumo. Ok, si. Se è postumo non me la prendo più di tanto. Tanto oramai…..