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Falsamente t’incanto

Su Mentecritica è uscito un ottimo pezzo a cura di Monica Amici che prende in considerazione uno dei problemi più grandi che stanno affliggendo il panorama italiano.

Il faro è puntato sul diritto del telespettatore di ottenere notizie vere dal mezzo televisivo e dalla mancanza di tutele adeguate che proteggano questo diritto.

Il punto secondo me fondamentale, che smarca decisamente questo ottimo articolo (di cui consiglio caldamente la lettura), è l’idea di una proposta di legge che sia capace di arginare il fenomeno, con un occhio speciale alle cariche istituzionali.

Le cariche dello Stato, dato il loro grado di autorità, non devono assolutamente dire falsità ai Cittadini. L’autorevolezza della posizione e la dignità della persona che venivano utilizzate in passato come garanzie a fronte di questo rischio non sono oramai più sufficienti.

Questa posizione nasce dal dal fatto che è diventata una pratica comune da parte di numerose cariche dello Stato, in primis il Presidente del Consiglio Berlusconi, l’affermare una cosa, negarla ed infine smentirla. E’ palesamente logico che almeno una delle due posizione è falsa e quindi una delle due affermazioni è una falsità.

Questa che sembra una banalità non deve e non può essere considerata tale perchè

“una bugia ripetuta cento, mille, un milione di volte e diventa una verità” (cit. Goebbels).

Mi vengono in mente sono solo tre possibili soluzioni:

  • Utilizzare lo strumento legislativo come scudo di fronte all’affermazione di una falsità. Qualora questa si verificasse le ripercussioni dovrebbero essere enormi e tempestive. (Ricordo che lo scandalo dell’amministrazione Clinton era legato ad un problema di questo tipo. Non tanto quello che succedeva sotto il tavalo dello studio Ovale, che alla fine è vita privata, ma la menzogna che il presidente Clinton aveva rifilato al popolo americano quando venne interrogato sui fatti)
  • Sperare di avere una migliore classe dirigente, la cui dignità ed integrità morale sia garante della veridicità delle sue affermazioni
  • Analizzare ogni affermazione con piglio critico e giudicarla sulla base di informazioni provenienti da altre fonti. Più grande è il numero delle fonti utilizzate per il controllo incrociato, migliore sarà il grado di fiducia che si potrà attribuire all’affermazione ed attestarne la sua veridicità.

Dato che io non scrivo leggi, e sono molto titubante sul fatto di un inprovviso e subitaneo miglioramento della classe dirigente, mi limito alla terza opzione.

Anelando verità

Su mentecritica c’è un bel dibattito su che cosa sia la verità.

Partito da un post di Cruman, continuato con un mio post e con l’ultima voce di zippole.

Innazitutto vorrei ringraziare zippole per la pseudo recensione del mio pezzo che qui riporto:

L’articolo di Mattions è Verità. E’ tremendamente vero. Un ragionamento, o meglio un discorso, che non faccia una piega, tenga i piedi incollati ai fatti, e allo stesso tempo sia così sentimentalmente sincero è vero per definizione. Sicuramente può venir “limitato” a Verità Soggettiva per il fatto di aver scelto un ambito di spiegazione piuttosto che un altro, ma in seno al discorso tutto è logico e nella mancanza di una soluzione lo stesso autore fa trasparire sinceramente il suo smarrimento.
Vorrei fare una mini analisi del testo, in particolare le ultime tre affermazioni:

* constatazione
* battuta per sciogliere la tensione e preparare positivamente all’ultimo punto
* riassunto dell’articolo per ribadire la mancata soluzione al quesito

E’ un po’ come il finale di un concerto con un accordo secco ad alto volume, una canzone che termina con un acuto piuttosto che con un calare. Essa non parla umane parole, eppure ci comunica chiaramente quello che vuole esprimere!
Questo articolo è corretto nella logica delle parole, ma è anche estremamente Vero nel messaggio veicolato dai toni!
Avete mai ricevuto una Vera consolazione, oppure siete stati contagiati da un entusiasmo, o provato un sincero amore sconfinato nella fase delle coccole?
Questa è relazione.

Devo dire che mi ha fatto realmente piacere e che ne sono estremamente contento.

Infine una frase veloce sul concetto di verità:

la Verità come idea platonica rimane nella caverna e la sua ombra che si protrae all’esterno ci confonde e ci illude. Tuttavia abbiamo bisogno di verità piccole e veloci, da utilizzare come metro di paragone per riuscire ad intenderci e raggiungere un accordo. E qui la scienza viene in aiuto per risolvere problemi contingenti.

La scienza può fornirci una verità contingente e ricamata sul soggetto in questione.

L’insieme di tutte queste piccole verità ci può aiutare a scegliere e capire quali scelte operare, sapendo che queste necessitano di una costante revisione.