Month: September 2009

L’Aquila Truman show per l’italica Nazione

E’ tempo che questa farsa si fermi.
Il Cartello qui sotto è stato rifatto.

Da così:

A Così:

In pratica le case costruite e consegnate ad Onna non sono state fatte dal governo Berlusconi, bensì dalla Croce Rossa Italiana insieme alla provincia di Trento. Il Cartello è stato cambiato (linea grigia in testa al cartello) come fosse un pezzo di scenografia.

Berlusconi arriva come fosse un attore su di un set, agendo come dispensatore di case per i terremotati aquilani, quando questo:

  • non è niente di eccezionale, ma è soltanto una parte del suo lavoro che deve compiere come presidente del Consiglio dei Ministri.
  • le case non le ha costruite il governo, bensì la Croce Rossa Italiana con la provincia di Trento.

Uno sguardo da dentro:

Testimonianza Onna

L’arrivo del presidente era previsto ad Onna per le 15,30. Alle 14 ero già lì. Decisa ad entrare fra e con i cittadini. Cittadini pochissimi, spiegamento enorme di forze dell’ordine e protezione civile e croce rossa e dame di carità e misericordia e tantissimi giornalisti. Entro senza problema. Mi accolgono le macerie di Onna che vedo, dal vivo, per la prima volta. Una curva, si apre davanti a me lo scenario delle casette mobili. Villaggetto colorato, fiori alle finestre. Il prato solo davanti ad una casa, quella che servirà per il set. Le altre hanno terra battuta coperta di paglia.

Mi avvicino, apro una porta e varco l’uscio. Vedo un’abitazione che mi fa pensare ad una roulotte, ma decorosa e vivibilissima. Mi guardo intorno in cerca di cittadini. Nulla. I comitati avevano preparato degli striscioni e stavano arrivando alle 14,30, come da appuntamento. Decido di tornare all’ingresso del paese, dove si era stabilito di incontrarci. Appena arrivano i ragazzi del 3e32, la polizia si fa avanti. L’ordine è quello di non farli passare. E li bloccano. Io sono dall’altra parte. Dentro.

Auto blu, sirene. Arriva Bruno Vespa. A seguire il presidente. Qualche cittadino arriva alla spicciolata. Mai avevo visto Berlusconi dal vivo. Fa impressione: una statua di madame Tussauds è molto più espressiva e mobile. Suda. Entra nell’unica casina col prato davanti. Mi rendo conto di essere invisibile. Ma voglio parlargli. Aggiro la casetta per raggiungere un’altra entrata. Improvvisamente un gruppo di signore, mai viste alle riunioni dei comitati, srotola uno lenzuolo, debitamente conservato in borsa. A seguire un altro. Recitano quello che vedete nelle foto. Il presidente esce dalla casina ed urlo con tutta la voce che ho, lui è lì a due passi, “presidente, venga a parlare con i cittadini”, “presidente venga a sentire le nostre istanze”. Subito un nugolo di poliziotti mi oscura, ma ora urlano anche le altre, “presidente, esistiamo anche noi, non solo i cittadini di Onna, questo non è un teatro, 5.000 sfollati chiedono di rimanere sulla propria terra”. Lui suda e si allontana verso l’asilo.

Qui iniziano i discorsi di rito. Ma intanto la stampa si è accorta di noi. E ci intervista. Sento degli applausi, voglio vedere chi applaude, se è Aquilano. Cerco mani che battono e non le trovo. Ma gli applausi ci sono, escono da un altoparlante. Come in una sit com. Dopo il nauseante discorso del vescovo Molinari, che d’amblé riconcilia i vescovi con il malcostume presidenziale, esaltando l’uomo del fare,il nostro decide, vista la protesta, di abbreviare la cerimonia e, sotto i fischi, si allontana.

Nel frattempo, sono riusciti ad entrare, attraversando i campi, anche i comitati, con un altro striscione. La festa è finita. Noto che l’ottanta per cento dei presenti era gente di fuori, in divisa. Ma noi, stavolta, ci siamo fatti sentire. Incredibile, ci sono riuscite le donne delle nostre frazioni. Le massaie, mamme di famiglia. Qualcosa si sta muovendo. Non so cosa si riuscirà a vedere in televisione della nostra protesta. Probabilmente poco o nulla. Ma c’è stata. Ora tutti a Roma, per la manifestazione di sabato. Per la libertà di espressione. E per reclamare il diritto di vivere in un Paese democratico.

La realtà è completamente differente da come Vespa la presenta. Da come l’informazione suddita di Berlusconi la recita. Gli italiani si sveglieranno. Spero presto. Per questo che serve un cambio di marcia. Per questo che serve un PD utile.

Vai Marino Vai.

Un Pd utile.

Tre motivi per votare Marino:

Motivo 1: Serve un PD utile. Quindi serve un segretario intelligente, sveglio e capace. Intelligente perchè sono tempi burrascosi e bisogna essere capaci di ascoltare e capire in modo rapido. Sveglio perchè quando c’è l’occasione per tirare giù Berlusconi bisogna usarla. Non farci accordi. Capace perchè altrimenti tutto questo rimane nell’iperuranio platonico e niente diventa effettivo. Per dirla con una battuta (non mia), fatti non pugnette.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=5aWYkwV-pn0]

Motivo 2: Io non mi sento Italiano ma per fortuna purtroppo lo sono. In pratica come dice Gaber il nostro paese è una fantastica fucina di idee e di buone cose e di brutte cose. E’ ora di ribilanciare e fare emergere le buone idee e le buone iniziative che sono presenti e dargli forza.

Soltanto con una manovra complessiva e con politiche coerenti che abbracciano varie parti della società e che vengono eseguite tutte insieme c’è questa possibilità. Serve un cambio di paradgma, di velocità e di metodo.

Motivo 3: Io voglio contare uno, ma voglio contarLo. In fondo sono estremamente interessato al dibattito politico ed alle soluzioni che vengono proposte. Sono anche interessato all’essere parte attiva e proporne alcune di soluzioni.

Ora, se io propongo una soluzione che è buona (che non succede, ma metti la botta di culo), questa dovrebbe, con un sistema ben studiato, avere la capacità di fare il salto dalla dimensione locale, tipo quella di un circolo, a tutta la rete del partito fino alla segreteria; ad una segreteria recettiva.

Si può discutere della bontà della soluzione e migliorarla o si può cassarla, tuttavia uno dei risultati più importanti è stato raggiunto. Quello che a me premeveva è diventato motivo di discussione a livello politico. E’ quell’imporre l’agenda politica dal basso che manca e che darebbe la possibilità di connettere la segreteria con la base. E che il mio PD mi permette di fare (o quello che ho in testa io, sia chiaro.).

Per questo serve un PD nuovo e capace di fare questo salto e Marino è la risposta.

Tornare indietro con Bersani, come è chiaramente stigmatizzato da questo post di Pippo non è una opizione.

Inoltre questa voglia di accordi con Berlusconi! che Franceschini sembra proporre stamattina è realmente inquietante.

Infine l’unico candidato che ha chiesto un confronto per capire le differenze tra i candidati è stato Marino. E’ da sottolineare il fatto che gli altri due hanno risposto Picche e vogliono evitare il confronto.

Volete un Bersani od un Franceschini che si comportano in questo modo alla testa del PD? Volete un PD che rifugge i confronti e che non si comporta in maniera chiara? E, soprattutto, la domanda fondamentale credo che sia: Credete che un PD guidato da gente del genere possa essere utile al Paese, ai cittadini italiani ed infine a Voi?

Io credo di no, e se non le ritenete domande retoriche ed avete risposto si cercatevi un’altro partito e non votate per Franceschini o Bersani. Per favore, c’è tanto lavoro da fare ed i tempi stringono.

Se invece avete capito la situazione votate per Marino. E’ noto che anche io prendo cantonate quindi utilizzate il vostro giudizio critico.

Grazie per aver letto fin qui. 🙂

Tana!

Mitico giglioli!

Boh, che strano. Se uno va a guardare i giornali in archivio, scopre che il 17 dicembre scorso il premier non è uscito da Palazzo Grazioli, per via di uno strappo alla schiena procuratosi durante la ginnastica mattutina.

Oh, niente, poveraccio, tutto il giorno chiuso a Palazzo Grazioli, non è potuto nemmeno andare al Quirinale per lo scambio di auguri natalizi con Napolitano.

Poi però se uno legge il Corriere di stamattina scopre che il 17 dicembre scorso a Palazzo Grazioli lui non è uscito, ma in compenso è entrato Gianpaolo Tarantini, in una macchina con i finestrini oscurati, e sul sedile posteriore c’erano tre signorine, tra cui questa graziosa brasiliana, che poi è rimasta a intrattenersi con il premier.

Cioè deve andare dal capo dello stato e mente per rimanere chiuso a Palazzo Grazioli.
Ovviamente aveva il mal di schiena od ovviamente avrà chiamato delle massagiatrici.ed un pò di compagnia.

They are back

New album from Pearl Jam: The Backspacer 20th September

This is the making of:
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=s3m4gvJDrlo]

The single is The Fixer: really cool stuff
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Kj-sFIHQWLY]

More over there is going to be a new Album from Alice in Chains late in September as well.

Autumn will rock!

Differenze tra le mozioni dei candidati alla segreteria del PD

Alessia Bassi ha scritto la differenza tra i 3 candidati alla segreteria del PD.

La trovate su facebook!

Riporto la parte sull’ambiente e sul lavoro:

3. PD e mondo del Lavoro.

Franceschini: ABBATTERE LE STORICHE BARRICATE che vedono contrapposti lavoratori e imprenditori e renderli protagonisti di un unico progetto comune, secondo un principio di solidarietà reciproca.

Marino: LOTTA ALLA PRECARIETA’; superamento della concezione di “lavoratore dipendente” in favore della diffusione di una cultura “auto-imprenditoriale” = ogni persona spende la propria professionalità e il proprio talento in un MERCATO DEL LAVORO FLESSIBILE; RIFORMA PROFONDA DEL MERCATO ITALIANO in senso meritocratico e liberale, puntando tutto sulla FORMAZIONE PROFESSIONALE del singolo individuo, premiato per il TALENTO E NON per una RACCOMANDAZIONE; riforma degli ammortizzatori sociali -> REDDITO e quindi potere d’acquisto A CHI SI RITROVA MOMENTANEAMENTE SENZA LAVORO.
FLESSIBILITA’, quindi, ma NON PRECARIETA’.

Bersani: ABBATTERE LE STORICHE BARRICATE che vedono contrapposti lavoratori e imprenditori e renderli protagonisti di un unico progetto comune, secondo un principio di solidarietà reciproca.

Conclusioni: I progetti di Franceschini e Bersani sono identici: i lavoratori e gli imprenditori devono collaborare a un progetto comune, superando le storiche differenze fra loro.
Marino amplia il programma: vuole una riforma del mondo del lavoro, che deve diventare flessibile, rispettoso di chi vi entra e anche di chi vi esce. Reddito a chi resta senza lavoro. Selezioni e premi basati sul talento e non sulle raccomandazioni. Formazione professionale continua.

7. Lavoro e Welfare.

Franceschini: Sviluppare istituti di WELFARE non solo statali ma territoriali e sociali; PARITA’ TRA I GENERI garantita da una selezione basata SUL TALENTO; QUOTE ROSA; SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONE FEMMINILE; RIFORMA PENSIONI -> all’interno di una fascia di età comune per uomini e donne, ognuno sceglie il proprio pensionamento in base alle proprie condizioni di lavoro e familiari; DISINCENTIVI AL PRECARIATO.

Marino: RIFORMA SOCIETA’ -> non più basata su raccomandazioni, ma sul MERITO; PARITA’ TRA I GENERI garantita da una selezione basata sul TALENTO; RIFORMA DEL LAVORO -> dal precariato si passa al lavoro FLESSIBILE, che permette l’impiego della professionalità di ciascuno e un arricchimento personale; SALARIO MINIMO per chi perde il lavoro; CONTRATTO UNICO A TEMPO INDETERMINATO CON SALARIO MINIMO GARANTITO; FORMAZIONE CONTINUA; CONGEDO PARENTALE OBBLIGATORIO ANCHE PER I PADRI.

Bersani: SOSTEGNO ALL’IMPIEGO FEMMINILE; innalzare la qualità dei SERVIZI; REDDITO MINIMO di inserimento; SALARIO MINIMO per chi perde o non trova lavoro; INNALZAMENTO FLESSIBILE E VOLONTARIO DELL’ETA’ PENSIONISTICA.

Conclusioni: su questo punto, i tre candidati parlano in modo molto simile. Franceschini parla degli istituti del Welfare, Marino propone riforme del mondo del lavoro e della società e Bersani, come gli altri due, punta anche sul sostegno all’impiego femminile e nell’inserimento dei giovani.
Non ci sono, fra i tre, sostanziali differenze.

8. Ambiente ed energia.

Franceschini: TECNOLOGIA, ADATTABILITA’ DEL SISTEMA PRODUTTIVO; investire sull’AMBIENTE per tutelare l’economia italiana.

Marino: ECOLOGISMO; ENERGIE RINNOVABILI; NO AL NUCLEARE; RIUSO-RICICLO-DISTRUZIONE; SOSTEGNO COSTANTE al MEZZOGIORNO con ogni mezzo; RIFIUTI ZERO; INCENTIVI per la RIDUZIONE dell’EMISSIONE di AGENTI INQUINANTI; CARBON TAX; NUOVE TECNOLOGIE: eolico d’alta quota, solare a concentrazione, produzione energia dagli scarti dell’agricoltura, energia geotermica di terza generazione; TRATTAMENTO RIFIUTI per ridurre all’osso la parte da incenerire -> avvicinamento all’obiettivo dei “rifiuti zero”; RIDUZIONE IVA sui PRODOTTI ECOLOGICI; TASSARE LE AUTO MAGGIORMENTE INQUINANTI; INCENTIVI locali perché le compagnie edilizie si concentrino sulla RISTRUTTURAZIONE e sull’ADEGUAMENTO ENERGETICO-AMBIENTALE degli edifici già esistenti; PIANO SCUOLA NAZIONALE per promuovere la cultura dell’eco-sostenibilità; APPALTI VERDI in tutte le forniture della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

Bersani: TECNOLOGIA, GREEN ECONOMY; FONTI RINNOVABILI e programma di crescita per il MEZZOGIORNO; difesa e rispetto per l’AMBIENTE come rispetto verso la nostra stessa casa.

Conclusioni: tutti e tre i candidati propongono programmi su basi ambientaliste; in particolare, i programmi di Franceschini e Bersani risultano molto simili fra loro.
Marino conferma ciò che contengono le mozioni dei suoi due colleghi ed offre alternative e proposte: no al nucleare, energie rinnovabili e nuove tecnologie, riforma dello stoccaggio dei rifiuti, incentivi al riciclaggio, incentivi/disincentivi per chi utilizza o non utilizza i prodotti ecologici, adeguamento energetico-ambientale degli edifici, promozione dell’eco-sostenibilità fin dalla prima infanzia, progetti verdi per le città.

9. Nucleare.

Franceschini: NO AL NUCLEARE DEL PASSATO, troppo costoso e pericoloso.

Marino: NO AL NUCLEARE IN OGNI FORMA, scorie radioattive non gestibili e dannosissime; FINANZIARE LA RICERCA per un PIANO ENERGETICO NAZIONALE che punti sulle ENERGIE RINNOVABILI; INCENTIVI/DISINCENTIVI FISCALI per quanto riguarda i processi produttivi.

Bersani: non ne parla.

Conclusioni: Bersani non tocca neppure l’argomento, mentre Franceschini e Marino si pronunciano in sfavore del nucleare. Da una parte, Franceschini si dice contrario al nucleare del passato perché troppo dannoso e costoso, mentre Marino propone alternative e si dice contrario a qualsiasi forma di energia nucleare: citando Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, l’uomo non è in grado di gestire lo stoccaggio delle scorie radioattive, che restano dannosissime per milioni di anni.

Capite perchè sostengo Marino a spada tratta? 🙂

Update: Confronto tra le mozione in tabella dallo staff di Marino.