Un’altro incidente in Francia (la mitica Francia nuclearista) a Tricastin, segnalato quì.
Non è il primo e non sarà l’ultimo, purtroppo.
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Un’altro incidente in Francia (la mitica Francia nuclearista) a Tricastin, segnalato quì.
Non è il primo e non sarà l’ultimo, purtroppo.
14 su 19 centrali nucleari francesi sono state spente perchè faceva troppo caldo. E la Francia ha dovuto importare energia elettrica dalla Gran Bretagna.
Inoltre la produzione di energia elettrica delle centrali nucleari è calata sensibilmente sempre perchè l’acqua utilizzata per il raffreddamento era troppo calda, imponendo un regime di utilizzo della centrale più basso.
Invece è un ottima intervista a Massimo Ippolito, l’inventore del kitegen system sul sole fatta da Beppe Caravita.
Potrebbe essere una soluzione al problema energetico insieme alle centrali a concentrazione solare ?
Quelli della KiteGen dicono che mancano i soldi e che il problema maggiore sembra la tenuta della filiera industriale collegata, messa a repentaglio della crisi.
Il governo che fa intanto?
Il PD?
L’IdV?
Questo post di Beppe Caravita merita di essere letto ed analizzato.
In breve il solare costerá meno del carbone di oggi.
Inoltre c’é sempre il geotermico da sviluppare.
Continuare a parlare di nucleare di terza generazione è inutile e dannoso.
Mettiamo i soldi che abbiamo in ricerca e sviluppo sul geotermico e sul solare, visto che sono fonti abbondanti in italia.
Utilizziamo questi due come fonti principali per il nuovo piano energetico nazionale.
Ovviamente anche l’eolico deve essere supportato…
E’ parecchio che sostengo che il nucleare sia soltanto una scelta suicida e che non ha alcun senso pensare di risolvere il problema energetico italiano con questo investimento dal punto di vista economico ed ambientale.
Tuttavia quando uno come Pistorio dice le stesse cose in questa intervista reperibile su Network Games fatta da Jacopo Giliberto diciamo che mi sento meno solo.
Ne riporto una parte:
Ingegnere, perché considera “ideologica” la posizione a favore della soluzione nucleare?
Perché è senza uno spunto razionale. Vorrei che su scelte così importanti si usasse più raziocinio e meno emotività. Non c’è dubbio che il problema energetico, quello ambientale e anche quello del costo dei generi alimentari – tutte questioni che sono in qualche modo correlate – ha raggiunto livelli esplosivi. Concentriamoci sui combustibili fossili. Hanno almeno tre impatti poderosi sull’umanità. Il primo, più grave e devastante, è il fenomeno del global warming, del riscaldamento globale. Il secondo è l’impatto economico disastroso, soprattutto sui Paesi più deboli. Il terzo è questa “tassa” petrolifera sui Paesi più poveri: i combustibili fossili sono per loro la maggiore fonte di energia, e se non possono permettersi l’energia si blocca la loro crescita.
Come fornire una risposta a questi problemi?
Per soddisfare la domanda di energia e ridurre l’impatto sull’ambiente dei combustibili fossili ci sono tanti modi. In Italia è tornato di moda dire: torniamo al nucleare. Eppure, oggi parlare di nucleare di terza generazione è un grave errore. Non è un fatto ideologico: è un vero errore. Dico questo perché ci sono ragioni precise. Il nucleare di terza generazione, contrariamente a quello che si dice, in realtà costa molto, ma molto, caro.
Dissento. In Francia la corrente elettrica, che è prodotta soprattutto con l’energia atomica, costa poco.Facile: in Francia tutti i reattori sono già costruiti e ammortizzati da anni. Ma costruire oggi una centrale nuova di terza generazione è insostenibile. Si stima che un chilowattora costerebbe tra gli otto e i dieci centesimi di euro per chilowattora. Poi questo costo viene nascosto, spostandone gran parte sulla fiscalità generale o dando incentivi, ed è un modo per distorcere il mercato. Dice Amory Lovins, fondatore e presidente del Rocky Mountain Institute, che “il nucleare è stato ucciso da un attacco incurabile di economia di mercato”.
Sia chiaro: dove prevalgono le leggi del mercato libero, non si fanno centrali atomiche. Le centrali nucleari si costruiscono solamente dove sono finanziate dallo Stato per motivi politici. Bisogna contare non solamente il costo di investimento e quello di esercizio, ma anche il costo di messa in sicurezza delle scorie e il costo di smantellamento: se calcoliamo queste voci nel costo del chilowattora, il nucleare non è economico. Non è razionale uno Stato che crea l’illusione che l’energia atomica non costi.
Soluzioni:
1. Risparmio energetico
2. Rinnovabili
C’è uno studio di fattibilità per un impianto di terza generazione sul blog di Beppe Caravita.
Long story short: Si può generare 1 MWe di potenza sfruttando il calore della terra. L’energia sarebbe di tipo continuo, con nessun tipo di scorie, rinnovabile, tecnicamente infinita, e con bassissimo impatto ambientale. Per quanto riguarda i costi, utlizzando i materiali utilizzabili oggi si spenderebbe quanto una centrale ad impianto solare.
Spero che si capisca (e presto) le potenzialità di questo tipo di energia e vi si investa in maniera seria ed adeguata.
Arata Phenomena: this is the name given by the scientists to the reaction of cold fusion obtained by Arata in Japan just few hours ago.
The deuterium (isotope of the hydrogen with one neutron) was pumped into a reactor where there was a cathode formed by 35% of palladium, and 65% of zirconium.
The reaction started to produce energy activating a thermic engine. After one hour and half the experiment was stopped to measure the amount of Helium-4 produced, sign of the reaction.
That’s a really good news
Sole24 Ore (italian site)
More info here
Scientific publication here. More info also here
via Beppe Caravita
Questo post è una reazione scatenata dal commento di katross sul blog del circolo berlinguer di Ancona appena aperto.
La domanda era perchè il Partito Democratico non ha detto nulla sul conflitto di interessi.
La risposta l’ha data Violante nel 2003 alla camera
Inoltre, giusto per capire chi sono Rutelli e Veltroni, ieri la Gabanelli ha fatto la classica puntata di report che ti getta nel classico sconforto lunediano.
E allora viva Berlusconi e Alemanno? No, ovviamente no, perchè anche questi non sono capaci. Oddio, ad essere sinceri Berlusconi è stato provato con effetti disastrosi, Alemanno è stato ministro in qualche governo Berlusconi e non mi sembra abbia brillato.
E quindi ritorniamo a Sinistra. Ops, ho detto sinistra, quella che difende la laicità dello stato, quella che pensa che l’equità sociale sia la base per una società giusta.
Quella del rispetto delle regole, quella che si cercano soluzioni con il dialogo e si arrivano a conclusioni, quella che pensa che la meritocrazia sia un valore e vada premiato.
Dov’è questa sinistra? Questa sinistra non è espressa a livello nazionale. Gli attuali dirigenti del partito democratico sono completamente fuori fase rispetto a quello che sono le esigenze della base.
E quindi che si fà?
Quindi si fa politica dal basso testardamente.
Che cos’è la politica? La politica è l’arte di rendere le cose
impossibili possibili cercando di mettere più o meno d’accordo tutti
con la forza degli argomenti.
La definizione è mia, just now.
Come?
Secondo la rivoluzione pigra del bradipo.
La rivalutazione del sistema locale a discapito della grande distribuzione
Ovvero attraverso iniziative concrete che vadano a risolvere problemi contigenti.
Lo sò, sembrano più iniziative da Meet-Up o da associazione consumatori che non vengono dibattuti all’interno dei circoli politici.
Qualcuno dovrebbe spiegarmi il perchè.
Invece si continua solo a parlare del 21 che non viene rispettato, che sono passati sopra all’11 usando
eufemismi e che il 3 se ne è andato dopo la frase di Berlusconi di fronte al giudice. Questi risolvono problemi a livello sistemico, ma non locale. Ed ancora non abbiamo le leve per cambiarlo a livello globale. Quindi l’unica cosa sensata da fare è lavorare sul locale.
Possiamo continuare a giocare a fare Miss Mondo e dire che vogliamo
risolvere la fame nel mondo, oppure possiamo sotituire le lampadine al
tungsteno con quelle a fluorescenza. E’ questa l’idea base. Piccoli
pezzi e piccole azioni.
Ovviamente nella speranza che cambiando le lampadine……
Mentre vedevo Stoner con la Ducati vincere la prima gara del motogp, mi chiedevo quanta elettricita’ veniva bruciata per illuminare a giorno tutto il circuito del Qatar.
La domanda e’: ce ne era davvero bisogno? Ha senso buttare tutta questa energia in una volta sola?
Dubbi….
Qui varie delucidazioni sul problema campano direttamente da Prodi, attuale capo del Governo dimissionario.
Niente di che, ma qualche idea uno se la puó fare.