Category: Idee

Meritocrazia dove sei

Agghiacciante la lettera di questo medico ricercatore chiamato a valutare dei progetti italiani per conto del MIUR che si legge oggi su Repubblica.

I fondi per i progetti scientifici vengono assegnati attravero il giudizio di una seria di revisori indipendenti che valutano la bontà scientifica del progetto e decidono quali, fra tutti quelli che hanno partecipato, può essere finanziato.

Il punto, come potete intuire, è la valutazione dei ricercatori/revisori. La valutazione deve esclusivamente decidere la qualità e la fattibilità del progetto, e l’attinenza dello stesso con lo scopo per il quale i fondi sono stati destinati.

Chi e da dove viene la richiesta è un dettaglio secondario che non cambia minimamente il giudizio sull’idea del progetto.

Purtroppo in Italia non è così, tanto che i revisori subiscono delle pressioni e vengono influenzati dalla scelta, come è possibile leggere nel pezzo di repubblica. Il ricercatore ha deciso di denunciare le pressioni subite. E’ chiaro che questo approccio mafioso fa male al sistema ricerca Italia e porta ad una produzione scientifica nettamente inferiore, sia per qualità dei progetti, sia per la voglia di ricercatori di concorrere in un sistema così malato.

La cosa inoltre che lascia esterefatti è che il MIUR non ha aperto nessuna inchiesta conoscitiva e che i nomi di chi ha esercitato queste pressioni non sono usciti. Questo è un altro atavico problema italiano. La responsabilità delle proprie azioni, che in inglese suona come accountability.

Questo sistema non funziona e deve essere cambiato. La cultura della Meritocrazia deve essere introdotta nel paese e si deve pretendere che le personi siano responsabili delle proprie azioni, in maniera puntuale e cristallina.

Uno degli strumenti che può essere utilizzato ora per raggiungere questo obiettivo è sostenere la mozione di Ignazio Marino, dove la Meritocrazia è il primo cardine del programma. Mozione che sosterrò anche al congresso del PD Londra che avverrà Lunedì prox. 🙂

Differenze tra le mozioni dei candidati alla segreteria del PD

Alessia Bassi ha scritto la differenza tra i 3 candidati alla segreteria del PD.

La trovate su facebook!

Riporto la parte sull’ambiente e sul lavoro:

3. PD e mondo del Lavoro.

Franceschini: ABBATTERE LE STORICHE BARRICATE che vedono contrapposti lavoratori e imprenditori e renderli protagonisti di un unico progetto comune, secondo un principio di solidarietà reciproca.

Marino: LOTTA ALLA PRECARIETA’; superamento della concezione di “lavoratore dipendente” in favore della diffusione di una cultura “auto-imprenditoriale” = ogni persona spende la propria professionalità e il proprio talento in un MERCATO DEL LAVORO FLESSIBILE; RIFORMA PROFONDA DEL MERCATO ITALIANO in senso meritocratico e liberale, puntando tutto sulla FORMAZIONE PROFESSIONALE del singolo individuo, premiato per il TALENTO E NON per una RACCOMANDAZIONE; riforma degli ammortizzatori sociali -> REDDITO e quindi potere d’acquisto A CHI SI RITROVA MOMENTANEAMENTE SENZA LAVORO.
FLESSIBILITA’, quindi, ma NON PRECARIETA’.

Bersani: ABBATTERE LE STORICHE BARRICATE che vedono contrapposti lavoratori e imprenditori e renderli protagonisti di un unico progetto comune, secondo un principio di solidarietà reciproca.

Conclusioni: I progetti di Franceschini e Bersani sono identici: i lavoratori e gli imprenditori devono collaborare a un progetto comune, superando le storiche differenze fra loro.
Marino amplia il programma: vuole una riforma del mondo del lavoro, che deve diventare flessibile, rispettoso di chi vi entra e anche di chi vi esce. Reddito a chi resta senza lavoro. Selezioni e premi basati sul talento e non sulle raccomandazioni. Formazione professionale continua.

7. Lavoro e Welfare.

Franceschini: Sviluppare istituti di WELFARE non solo statali ma territoriali e sociali; PARITA’ TRA I GENERI garantita da una selezione basata SUL TALENTO; QUOTE ROSA; SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONE FEMMINILE; RIFORMA PENSIONI -> all’interno di una fascia di età comune per uomini e donne, ognuno sceglie il proprio pensionamento in base alle proprie condizioni di lavoro e familiari; DISINCENTIVI AL PRECARIATO.

Marino: RIFORMA SOCIETA’ -> non più basata su raccomandazioni, ma sul MERITO; PARITA’ TRA I GENERI garantita da una selezione basata sul TALENTO; RIFORMA DEL LAVORO -> dal precariato si passa al lavoro FLESSIBILE, che permette l’impiego della professionalità di ciascuno e un arricchimento personale; SALARIO MINIMO per chi perde il lavoro; CONTRATTO UNICO A TEMPO INDETERMINATO CON SALARIO MINIMO GARANTITO; FORMAZIONE CONTINUA; CONGEDO PARENTALE OBBLIGATORIO ANCHE PER I PADRI.

Bersani: SOSTEGNO ALL’IMPIEGO FEMMINILE; innalzare la qualità dei SERVIZI; REDDITO MINIMO di inserimento; SALARIO MINIMO per chi perde o non trova lavoro; INNALZAMENTO FLESSIBILE E VOLONTARIO DELL’ETA’ PENSIONISTICA.

Conclusioni: su questo punto, i tre candidati parlano in modo molto simile. Franceschini parla degli istituti del Welfare, Marino propone riforme del mondo del lavoro e della società e Bersani, come gli altri due, punta anche sul sostegno all’impiego femminile e nell’inserimento dei giovani.
Non ci sono, fra i tre, sostanziali differenze.

8. Ambiente ed energia.

Franceschini: TECNOLOGIA, ADATTABILITA’ DEL SISTEMA PRODUTTIVO; investire sull’AMBIENTE per tutelare l’economia italiana.

Marino: ECOLOGISMO; ENERGIE RINNOVABILI; NO AL NUCLEARE; RIUSO-RICICLO-DISTRUZIONE; SOSTEGNO COSTANTE al MEZZOGIORNO con ogni mezzo; RIFIUTI ZERO; INCENTIVI per la RIDUZIONE dell’EMISSIONE di AGENTI INQUINANTI; CARBON TAX; NUOVE TECNOLOGIE: eolico d’alta quota, solare a concentrazione, produzione energia dagli scarti dell’agricoltura, energia geotermica di terza generazione; TRATTAMENTO RIFIUTI per ridurre all’osso la parte da incenerire -> avvicinamento all’obiettivo dei “rifiuti zero”; RIDUZIONE IVA sui PRODOTTI ECOLOGICI; TASSARE LE AUTO MAGGIORMENTE INQUINANTI; INCENTIVI locali perché le compagnie edilizie si concentrino sulla RISTRUTTURAZIONE e sull’ADEGUAMENTO ENERGETICO-AMBIENTALE degli edifici già esistenti; PIANO SCUOLA NAZIONALE per promuovere la cultura dell’eco-sostenibilità; APPALTI VERDI in tutte le forniture della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

Bersani: TECNOLOGIA, GREEN ECONOMY; FONTI RINNOVABILI e programma di crescita per il MEZZOGIORNO; difesa e rispetto per l’AMBIENTE come rispetto verso la nostra stessa casa.

Conclusioni: tutti e tre i candidati propongono programmi su basi ambientaliste; in particolare, i programmi di Franceschini e Bersani risultano molto simili fra loro.
Marino conferma ciò che contengono le mozioni dei suoi due colleghi ed offre alternative e proposte: no al nucleare, energie rinnovabili e nuove tecnologie, riforma dello stoccaggio dei rifiuti, incentivi al riciclaggio, incentivi/disincentivi per chi utilizza o non utilizza i prodotti ecologici, adeguamento energetico-ambientale degli edifici, promozione dell’eco-sostenibilità fin dalla prima infanzia, progetti verdi per le città.

9. Nucleare.

Franceschini: NO AL NUCLEARE DEL PASSATO, troppo costoso e pericoloso.

Marino: NO AL NUCLEARE IN OGNI FORMA, scorie radioattive non gestibili e dannosissime; FINANZIARE LA RICERCA per un PIANO ENERGETICO NAZIONALE che punti sulle ENERGIE RINNOVABILI; INCENTIVI/DISINCENTIVI FISCALI per quanto riguarda i processi produttivi.

Bersani: non ne parla.

Conclusioni: Bersani non tocca neppure l’argomento, mentre Franceschini e Marino si pronunciano in sfavore del nucleare. Da una parte, Franceschini si dice contrario al nucleare del passato perché troppo dannoso e costoso, mentre Marino propone alternative e si dice contrario a qualsiasi forma di energia nucleare: citando Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, l’uomo non è in grado di gestire lo stoccaggio delle scorie radioattive, che restano dannosissime per milioni di anni.

Capite perchè sostengo Marino a spada tratta? 🙂

Update: Confronto tra le mozione in tabella dallo staff di Marino.

Marino Marino Marino, ti voglio segretar…

Ultimamente la qualità dei miei titoli sta scadendo. Mi scuso con i miei 4 (cit.) lettori. Non che stanno scadendo ultimamente, non sono mai stati un granchè, ma oggi finalmente ho avuto un epiphany, (a sudden revelation of reality nella più joyciana delle forme) ed ho realizzato. Ma in fondo non è di questo che volevo parlarvi.

Volevo parlarvi della candidatura di Marino e perchè ha senso.

Riporto l’ultima parte del post dal blog dei Mille

Ultima risposta importante, quella probabilmente più attesa, è stata alla domanda sulla sua inesperienza politica.
Ha detto una cosa semplicissima: la prima cosa che farò in caso di elezione sarà cambiare l’arredamento dell’ufficio del Segretario; via la scrivania con una sola poltrone per gli ospiti, e al suo posto un tavolo da riunione rotondo attorno al quale riunire gli esperti del tema in agenda quel giorno. Dal tavolo ci si alza solo quando si è trovata una risposta soddisfacente e si va a raccontarla convinti.
Da notare che alla fine si è creata una coda nel banchetto dove ci si poteva iscrivere al PD e firmare per la candidatura di Marino. Su questo non ho nessun dubbio, questa candidatura è decisamente positiva per alzare il livello del dibattito interno e per aumentare la partecipazione nel PD.

Venghino donne, venghino.. Tutte le tessere 15 € [a meno di strani episodi…] e cambiamo il PD e facciamo la rivoluzione. Ah, e se non lo hai capito, l’esperto alla tavola magari puoi essere tu.

Intanto se hai qualche idea, perchè non la butti qui:

http://friendfeed.com/il-programma-del-pd

(ovviamente tutto molto non ufficiale e tutto molto… fanga, per dirla alla fondazionedaje way :))

Grillo e la candidatura alla primarie.

Rosicamenti

Rosicamenti

Grillo dice di volersi candidare alle primarie, ed il PD non vuole dargli la tessera.

Secondo me, questi sono due problemi diversi e l’unica cosa sensata da fare per risolverli è affrontarli uno per volta.

Iniziamo dalla tessera. Per prendere la tessera del PD ed essere un normale milite che vuole dare una mano a far crescere (ed a migliorare) il partito non ci dovrebbere essere nessun tipo di problema. Uno si dovrebbe riconoscere nelle idee del partito e nella sua linea politica, ma siccome il PD ancora non ha una linea politica e le primarie con connesso congresso saranno la fucina della prossima linea politica mi sembra chiaro che prendere la tessera ora sia come scommettere sul futuro. cercando di provare a scriverlo questo futuro avendo la possibilità di influenzarlo. Per questo io ho preso la tessera. Per sostenere Marino e Civati al congresso del pd ad ottobre ed nel mio circolo. (Che è uno spettacolo).

Ho sciolto ogni riserva e mi sono buttato in questa avventura perchè credo che serva un ottimo PD per compattare l’opposizione e costruire la famosa alternativa di governo che può esistere, portando i nostri temi e le nostre idee nell’agenda di questo governo adesso che siamo all’opposizione, e mettendole in esecuzione quando saremo al governo. E’ ovvio, che senza un PD in forma ora come ora, l’idea di creare un alternativa al governo non è credibile. Quindi ho deciso di impegnarmi in prima persona cercando di dare il mio contributo per farlo diventare un partito più utile alla società italiana.

Quindi, ritornando a Grillo, se vuole entrare nel partito per fare ciò non vedo il problema e non capisco sinceramente che senso ha non dargli la tessera. I temi che Grillo sostiene sono condivisibili, il linguaggio ed il modo con cui li porta sono propri della distruzione e rottura, non aperti al dialogo. Tuttavia stiamo parlando di cifra stilistica, non di sostanza. Ovviamente non sono omnicomprensivi ma sono un punto di partenza per una discussione più ampia. (Manca completamente il tema della sicurezza che è un problema che la sinistra deve risolvere perchè la Lega ed il PDL, oltre a sparere proposte inutile e razziste non riescono a far niente per realmente risolvere il problema che c’è ed è sentito e deve essere risolto.)

La candidatura alle primarie invece è tutto un altro paio di maniche. Ci sono delle regole che valgono per tutti quelli che si vogliono candidare al PD e quindi valgono anche per Grillo. Se Grillo rispetta e segue le regole può candidarsi alle primarie del PD, altrimenti no. Debora afferma che lo statuto non permette a Grillo di candidarsi. Luca Sofri riporta precisamente l’articolo che non permette a Grillo di candidarsi:

update: vero è, che a norma di statuto Grillo non potrebbe candidarsi, se non si era già iscritto un mese fa:

3. Possono essere candidati e sottoscrivere le candidature a Segretario nazionale e componente dell’Assemblea nazionale solo gli iscritti in regola con i requisiti di iscrizione presenti nella relativa Anagrafe alla data nella quale viene deliberata la convocazione delle elezioni.

Si può discutere se vale la pena o no di fare delle deroghe alle regole dello statuto, ma io credo che non sia il caso. Le regole stavano lì ed erano pubbliche, quindi prima le leggi e poi agisci di conseguenza. Le regole possono essere cambiate, ma ci sono metodi e modi. Altrimenti diventa tutto un casino e ciao.

Il PD è una bella invenzione ed una delle cose migliori del PD sono queste primarie con possibilità di includere anche outsider, con regole e modi ben precisi. Non è  un partito di tipo presidenziale; soffre di un problema di oligarchia, ma ci sono gli strumenti per cambiarlo. (Tipo tesserarsi e sostenere Marino spero sia una delle mosse giuste.)

E’ una buona idea che tutta l’energia dei Meet-Up possa venire inglobata all’interno del PD o dell’ IdV. Le liste civiche sono una grande idea ma funzionano solo a livello comunale ( a volte) e non scalano a livello nazionale. L’unica cosa sensata è scegliersi un partito e cercare di migliorarlo, sia a livello nazionale che a livello locale. (Io ovviamente, punto anche al livello europeo.)

Questa è la mia conclusione e posizione per ora. Uno che tipo ha organizzato il V-day, il numero 1, non il 2. E che quindi Grillo non l’ha scoperto ieri.

Fibra per l’Europa?

Leggo quest’ottimo progetto che pone in primo piano lo sviluppo di una rete a banda larga, basata sulla fibra come proposta e come impegno che un parlamentare europeo possa assumersi.

Fibra che ride

L’argomento non è nuovo ed è parecchio che è già stato segnalato e posto sotto i riflettori anche da Quintarelli tempo fa lanciando la campagna la fibra che ride.

Di che cosa stiamo parlando:
internert ed affini (email, VoIP, etc..) viaggiano su dei cavi. Il tipo di cavo e la tecnologia che implementa può rendere il collegamento molto lento e povero di banda (ovvero il numero di dati che riesci a far passare) oppure può rendere il collegamento estremamente veloce ed ampio.

La differenza è notevole e diventa estremamente chiara. Confronto veloce: Vecchio modem 56K, ADSL odierna.

A questo punto, se vi ricordate come era navigare ai tempi del 56K, capite di che salto di qualità stiamo parlando. Se non ve lo ricordate, allora pensate che ancora dovevate aprire una enciclopedia di carta per fare le ricerche, invece che andare su wikipedia od usare google.

Leonardo e l’arte del posporre

Uomo vitruviano

Uomo vitruviano

Un bel pezzo su Leonardo lo trovate sul chronicle :

If creative procrastination, selectively applied, prevented Leonardo from finishing a few commissions — of minor importance when one is struggling with the inner workings of the cosmos — then only someone who is a complete captive of the modern cult of productive mediocrity that pervades the workplace, particularly in academe, could fault him for it.

Productive mediocrity requires discipline of an ordinary kind. It is safe and threatens no one. Nothing will be changed by mediocrity; mediocrity is completely predictable. It doesn’t make the powerful and self-satisfied feel insecure. It doesn’t require freedom, because it doesn’t do anything unexpected. Mediocrity is the opposite of what we call “genius.” Mediocrity gets perfectly mundane things done on time. But genius is uncontrolled and uncontrollable. You cannot produce a work of genius according to a schedule or an outline. As Leonardo knew, it happens through random insights resulting from unforeseen combinations. Genius is inherently outside the realm of known disciplines and linear career paths. Mediocrity does exactly what it’s told, like the docile factory workers envisioned by Frederick Winslow Taylor.

Leonardo inseguiva in maniera costante le sue passioni e la priorità con cui seguiva i progetti non era dettata dalla commissione o dal lavoro che stava svolgendo, bensì dal suo interesse momentaneo. E finiva pochissime cose, quasi nulla. Ma ne iniziava tantissime.

La geotermia avanzata, il gigante dormiente.

La geotermia di terza generazione è un’opportunità estremamente seria che non bisogna assolutamente nè farsi sfuggire, nè ignorare.

EGS

Fonte: Articolo cit.

Vi invito a leggere l’articolo stesso per una descrizione ampia e precisa scritto da Giorgio Santucci, io invece voglio solo passarvi l’idea di base.

Il nucleo della terra è formato da rocce incandescenti.E’ possibile utilizzare queste rocce come fonte di calore che può essere utilizzato in maniere molto diverse. L’idea base della geotermia avanzata è quella di creare delle condizioni artificiali in maniera tale che sia possibile pescare questo calore sottoterra e sfruttarlo per scaldare un liquido.

In punti il processo otrebbe essere riassunto con:

  • buchiamo la superficie terrestre ed immettiamo due tubi, uno per mandare in profondità un fluido (acqua per esempio) e l’altro per riportarlo in superficie
  • il fluido cambia stato e da liquido diviene gassoso e risale l’altro tubo
  • questo vapore viene quindi convogliato all’interno di una turbina che sfruttando questa forza gira e crea elettricità
  • il vapore perde energia, si ritrasforma in liquido e viene reintrodotto nel primo tubo e rinizia il ciclo.

Questo l’idea base. Che queste centrali si possono costruire oggi e che siano competitive sull’ordine dei costi lo si può attestare dal primo studio di impianto pilota fatto dalla egs-a in collaborazione con svariate università.

Una cosa da notare è che le rocce calde sono presenti ovunque a livello mondiale, la differenza è solo quanto c’è da scavare per arrivare a temperature utili per mandare l’impianto (questo influeisce sui costi, in quanto la trivellazione costa circa il 50% di tutto l’impianto).

Allora già state pensando… Vabbè in Italia come al solito saremo privi di questa fortuna e bisognerà scavare fino in Cina per arrivare ad avere delle rocce calde abbastanza….

Ed invece no. Date un occhio a questa mappa (qui in alta risoluzione) :

Fonte: Consiglio geologi italiani via Network Games

Tutto questo mentre google propone un piano chiaro e preciso per cambiare in maniera completa il sistema di approvvigionamento USA basato sul carbone e sul petrolio verso le energie rinnovabili ed avendo già investito sulla egs.

La geotermia di terza generazione è un’opportunità seria. Magari un’idea per una start-up…

Pubblicato anche su MenteCritica.

Ed ora la terza via. O più semplicemente un’altra.

Come scrive molto bene Luca De Biase la decisione del Senato americano di approvare il finanziamento pubblico per evitare il fallimento di banche ed istituti di credito segna la fine di un era.

Dopo il comunismo anche il capitalismo ipersfrenato, nella sua accezzione di sistema iperliberista ha fallito ed è collassato.

Ora è necessaria una terza via. Forse la decrescita felice, la meritocrazia e la voglia di fare un salto alle culture potrebbero essere alcuni dei futuri ingredienti che potrebbero essere utilizzati.

Forse il tempo dei brevetti e della conoscenza a pagamento è finito (creative commons?), e la schiavizzazione basata sulla mancanza di informazione sta per giungere al termine.

Tutte queste cose insieme, per come le vedo oggi io, convergono verso un nuova visione del mondo e della società, dove i rapporti fra due persone qualsiasi diventano paritari.

Se la conoscenza diventa gratuita, e se ognuno può fruirne in maniera libera, stimolando la giusta dose di sapere e dando la possibilità di coltivare quel sapere si avranno degli scenari molto interessanti.
Penso a wikipedia, penso agli atenei statunitensi che hanno iniziato a mettere on-line le lectures, penso all’opera di open-science, open-knowledge, open-wetware. Penso all’open-source. Penso ad un nuovo mondo dove non ci siano prevaricazioni, e dove tutti siano primo inter pares.

E’ ovvio che c’è da capire come viene pagato chi produce conoscenza e la rende disponibile a tutti. La risposta a questa domanda non è triviale, ma và trovata e ricercata, perchè questo sarà lo snodo futuro. In fondo il modello open-source è lì, e raggiunge dei risultati. Dà lavoro a più persone di quanto si creda. Il problema è come riuscire a trasportare questo modello in altri ambiti. O inventarsene un altro.

Avremo così uno dei mattoni per costruire la terza via. O forse, più semplicemente, un’altra.