Month: March 2010

Making patch with mercurial

Just mirroring the solution I found here to find it later on.

How to make patch with git and with mercurial

git log
git log HEAD^ -p
git format-patch HEAD^
git send-email 001-patchname.patch
git send-email HEAD^ # alternatively

Doing the same w/ HG:

hg log # note this isn't paginated, a feature git has over hg imo
hg log -r tip -p
hg email -r tip

Ed io voto… (veramente votai)

Il tenutario è tornato in Italia per votare ed è tornato a Cambridge nella data odierna.

Molte persone incontrate sono rimaste stupite che sia tornato per votare ed adirittura han deciso di andare a votare. Il ragionamento era: “visto che lui ci torna dall’Inghilterra, mi sembra il caso di andare a votare…

Il tenutario considera le elezioni e la politica un affare molto serio, per il quale vale la pena volare a casa, anche se solo per due giorni e mezzo, per esprimere la propria idea e, si.. votare.

No, non sono tutti uguali.

A volte ritornano

Stasera Santoro fa la trasmissione da Bologna e sarà in diretta su Internet.

Non sò cosa succedere e come sarà la trasmissione, so solo che, parafrasando Voltaire, bisogna ascoltare tutti, in maniera molto ma molto civile. E che non possono chiudere le persone e gli spazi. Non ci riescono più…

Vedremo.

Questo è il link, appena riaggiustano il sito (che ora non và 16:37 GMT)

www.raiperunanotte.it

Heads up

Il 26 marzo succede questa cosa quà:

Il 26 marzo 2010 ognuno di voi avrà in mano un libro, una storia che considera bella, dei personaggi che ha amato. Avrà ciò in mano, nella propria borsa o dove volete. Il 26 marzo 2010 voi prenderete questo libro e lo regalerete ad una persona a cui non avete mai parlato. Sì, proprio uno di quelli che vedete tutti i giorni. Alzerete il vostro culo, schiarirete la vostra voce e metterete qualsivoglia infondata vergogna da un’altra parte. Prenderete quest’infuso di rivoluzione e lo donerete ad un vostro compagno. Lo guarderete negli occhi e sorriderete.

Più info qui: http://albyok.altervista.org/pensoscrivo/archives/1010

Io sta cosa la faccio 🙂

Una delle piccole mosse per la rivoluzione pigra

Who owns science?

Who owns science

Patents, research driven by the market, blue sky research and other issues will be touched at the EMBL-EBI symposium this incoming Friday (19th).

I think the debate will be very interesting and the level of speakers is very high. Will be streamed on ustream so you can follow from home if you’re not in Cambridge.

How to delete a submodule from a git repo

I found the answer here:

Let’s say that you have a submodule in your project called ’submodule1? and it’s in the following path: ‘vendors/submodule1?. In git there are 3 traces of this this submodule:
1) .gitmodules
2) .git/config
3) the submodule entry in the index/commit itself.

To remove the first two, is really simple, you just edit those files and remove the lines that specify the submdoule. In order to delete the third and last trace of the submodule in git, you need to type the following command:
git rm --cached path/to/submodule
Note: Do not put a trailing slash at the end of path. If you put a trailing slash at the end of the command, it will fail.

In the example above, we would type (do not include trailing slash after submodule1):
git rm --cached vendors/submodule1

I’ll put here, so I hope to find it easily later on.

Primo Marzo con le parole di Pippo

Pippo Civati racconta il primo Marzo:

C’è il ragazzo albanese arrabbiato per la battuta di pessimo gusto del premier all’indirizzo delle bellezze albanese. C’è il marocchino che dice di volere i diritti – oltre ai doveri a cui dice di ottemperare – per sé e per la sua famiglia, anche perché è qui da tanti anni. C’è un’esplosiva signora nicaraguense che si gode la manifestazione, ridendo e parlando uno strano linguaggio. C’è la dignità del lavoro e l’importanza della memoria, con il presidente di Aned a Milano. C’è la povertà e la voglia di riscatto. C’è chi è orgoglioso di pagare le tasse («roba da matti», si dice a Milano). C’è la timidezza e la paura di esporsi. C’è la preoccupazione di chi è qui da tanto tempo, che vede peggiorare le cose. Ci sono tutti quelli che hanno potuto e voluto esserci, migliaia di persone, per la prima volta insieme, al di là del colore della pelle e del luogo di provenienza. Molti hanno richieste semplici, banali e burocratiche. Come la ragazza che è in Italia da quasi vent’anni, che studia all’università e che deve rinnovare ogni due anni il permesso di soggiorno.