Il decreto legislativo sul fotovoltaico è stato approvato.

Pietro su Crisis fa un’analisi puntuale della situazione, con una botta di conti, per dimostrare la vera ragione dell’affossamento del fotovoltaico e del danno fatto al paese.

Considerato il costo degli impianti, parliamo di circa 15-20 miliardi totali.

QUINDI, spalmandolo sulla durata di vita degli impianti, ogni anno per venti anni, circa 750 milioni, forse un miliardo, uscirà dal nostro paese.

In effetti il conto del “ministro” sembra tornare solo se non si considera che i soldi che entrano nell’economia italiana, creando competenze, aziende e posti di lavoro ( da 100.000 a 150.000 secondo le stime) NON sono un costo per il sistema paese.

MA ma ma: quanto risparmiamo, come sistema paese, per il fatto che NON importeremo gas e petrolio?

Il mix energetico di produzione elettrica italico si basa in buona parte sul gas, in seconda e terza battuta sul carbone e sul petrolio ed a seguire idroelettrico e rinnovabili.

Considerando 8 GWp di fotovoltaico installato, ci possiamo attendere una produzione di circa 10 TWh/anno, prendere o lasciare qualche %.

Questi 10 TWh elettrici, se prodotti da fonti non rinnovabili, devono tradursi in circa 25 TWh termici, ( è un valore ottimistico: il mix italico di produzione termoelettrica ha, pare, una efficienza di circa il 36%, in aumento).

Ignorando petrolio e carbone, immaginiamo di produrli tutti con il gas, che è piu’ a buon percato.

Il costo del MC per i nostri grandi operatori è un segreto piuttosto ben tenuto ma sappiamo, sperimentalmente, che al livello di 16-20 centesimi al Mc si stracciano le vesti, gridando al complotto, al sottocosto ed al collasso economico prossimo venturo.

Prendiamo buono questo costo, che sembrerebbe essere quello di mercato europeo, anche considerando che comunque aumenterà nei prossimi anni. Prendiamo un valore per eccesso del contenuto energetico del normal metro cubo di metano, 10kWh.

25 TWh sono 25 miliardi di kWh. Ovvero ALMENO 2.5 miliardi di metri cubi di metano, con una approssimazione per difetto del 10% dovuta al differente contenuto energetico del potere calorifico inferiore/superiore etc etc.

Diciamo che, tutto considerato, visto anche che le centrali a gas sono piu’ efficienti della media etc etc questo valore è quasi sicuramente inferiore a quello reale.

In ogni caso a venti centesimi/mc 2.5 miliardi di metri cubi corrispondono ad ALMENO 500 milioni di euro risparmiati per la bolletta energetica italica.

Ovviamente ai prezzi attuali, che sappiamo in crescita.

Se vogliamo essere ragionevoli un raddoppio in termini reali dei prezzi del metro cubo è uno scenario ALMENO probabile, al 2030 e dintorni.

Quindi, sulla scala dei venti anni, dobbiamo considerare 750 milioni di euro.

Ma, se consideriamo l’inflazione, sempre con una certa ragionevolezza e salvo collassi monetari e default, possiamo considerare un valore di circa 1 miliardo di euro medio sui venti anni. venti miliardi di euro, quindi.

QUINDI: il fotovoltaico costa al sistema paese, all’incirca la stessa cifra che fa risparmiare, sotto forma di bolletta energetica.

IL FOTOVOLTAICO E’ A COSTO ZERO !!!!

Beh, certo: e l’altra metà della cifra? E il fatto che in realtà gli incentivi sono molto più costosi, sulla scala di venti anni?

Ma questi sono soldi che vanno tutti allinterno del sistema paese italico. Intanto la metà rientrano, sotto forma di tasse, IVA, etc.

Una discreta quota va a creare una buona base monetaria per il sistema bancario, che finalmente, è in grado di avere un buon investimento a lungo termine e sicuro.