Sul blog di Francesco D’Isa sul post ho trovato questa frase qui:
Cioè che a Berlino il clima è una merda, la cucina incomparabile alla nostra, la lingua interessante ma complessa, la città bellissima ma neanche troppo paragonata ad alcune città italiane. Eppure si sta molto, molto meglio rispetto all’Italia. Pensare quanto si starebbe bene a casa se fosse amministrata in modo non dico buono, ma vagamente decente, è immediato.
Io credo che questo pensiero l’abbiamo pensato in tanti di quelli che sono partiti. Potete cambiare Berlino con una citta qualsiasi del Nord Europa ed il risultato non cambia (almeno per il clima). In particolare io pensavo all’ambito accademico, dove la presenza di gente di tutte le nazionalità è data soltanto dall’approccio meritocratico e dalla bontà della scienza che viene fatta, ed alla ricaduta che questa ha sull’ambiente. Non esattamente dal luogo dove si trova il laboratorio (che comunque è importante dal punto di vista di opportunità, ma un polo di eccellenza viene creato prima dall’alta qualità della scienza, poi dalle possibilità a contorno.)
Bhè, non è un problema del posto dove lo metti è sempre soltanto un problema di gestione, poi le persone si spostano in base alla qualità dell’offerta.
Concludendo, gli amministratori di qualsiasi cosa contano ed anzi determinano la riuscita di un certo ambiente e progetto. Se gli amministratori vengono eletti (e si tratta di amministratori pubblici) è tempo di capire che non sono tutti uguali, ma che qualcuno potrebbe (e dovrebbe) fare la differenza.
April 26, 2011 at 9:42 am
Un classico del pensiero… nei soliti pregiudizi.
1) Adesso come adesso il clima a Düsseldorf è migliore che in Italia, e d’estate lo è in generale (comparatelo con Milano, 35 gradi, umidità a manetta, cemento ovunque eccetto in un paio di parchi che non cambiano sensibilmente il clima). Se si vuole paragonare Berlino a, che ne so, la costa Calabrese, il paragone è ingiusto. Si paragonino mele con mele ed arance con arance, appunto, Berlino con Milano e l’isola di Sylt con la costa della Sardegna; la Sardegna vince nel secondo caso, esattamente come Berlino nel primo. Ergo, come dico sempre io: l’Italia è buona per andarci in vacanza due settimane, la Germania è migliore per viverci il resto dell’anno.
2) La cucina è un altro pregiudizio, nei paesi che non hanno una “forte” cucina locale, si affermano sempre le cucine internazionali. Si può mangiare in modo molto più vario a Berlino che non a Roma o Milano. Certo se sei un poveraccio che mangia agli “imbiss” ti credo che secondo te la cucina fa schifo – ma allora facciamo i paragoni giusti, pizza al taglio a Roma versus Kebab a Berlino. Anche qua la questione è cosa compari con cosa.
3) La lingua, è solo una questione di non essere ottusi e la impari. Perché l’itaGliano dovrebbe essere migliore del tedesco? alla fine il tedesco è piuttosto facile a livello parlato, la complessità – esattamente come con l’itaGliano – sta nello scriverlo. Ma d’altronde quanti italiani non sanno usare congiuntivi e simili?!?
Quanto si starebbe bene in Italia se fosse amministrata meglio? se mio nonno avesse le ruote sarebbe un carretto. Se gli italiani iniziassero facendo paragoni azzeccati… da qua si capisce perché manco sanno amministrare il proprio paese, non riescono nemmeno ad entrare nella forma mentis giusta per fare dei paragoni…
April 26, 2011 at 9:51 am
Credo che il punto principale, che forse è andato perso, non è che l’Italia è meglio o l’Italia è peggio.
il punto è che la qualità della vita viene determinate anche (e sopratutto) dal sistema di amministrazione che si trova intorno, che può rendere le cose più o meno facili.
Il punto è che molte volte l’amministrazione in Italia è talmente fatta male che le persone vanno all’estero semplicemente per mancanza di possibilità.
Il punto è che questa mancanza di possibilità non è una cosa intrinsica italiana o qualche macumba, ma semplicemente una cattiva amministrazione e una mancanza di volontà politica.
Poi che il kebab a Berlino vince sempre è risaputo. Ma perchè fatto dalla comunità Turca, attenzione 😛