Category: Buone Notizie

Fusione fredda, avanti tutta

Sembra che l’idea di avere dei piccoli soli sulla terra sia sempre più vicina.

Leggo su ecogeek che c’è un venture capitalis, Wal van Lierop, della Chrysalix Energy Venture Capital che afferma che sta iniziando ad investire in aziende come la General Fusion che afferma di riuscire a mettere in produzione un impianto che utilizza la fusione fredda in 5 anni.

C’è anche il consorzio mondiale iter, già segnalato qui.

Se funziona la fusione fredda stiamo apposto.

Fusione fredda in a nutshell:

  • Le scorie sono costituite da trizio radioattivo che decade in 11 anni in elio stabile. Si, 11
  • Si utilizzano deuterio e trizio come combustibile che non sono altro che isotopi dell’idrogeno, che è decisamente più abbondante dell’uranio.
  • Il progetto sembra abbastanza economico per 4 cent/kwh da avere lo stesso costo del carbone.

Darwin e’ rock

Fantastico questo post su Divulgazione Scientifica riguardo al rock ed a Darwin..

Just a snippet

1. Happy Darwin Day!
L’evoluzione ha ispirato un bel pò di belle canzoni rock. D’altra parte, la lotta per la sopravvivenza e l’ineluttabile indifferenza della Natura non sono scritte nel DNA del vero rocker?

E allora, tanto per cominciare, ci sono gli arrabbiatissimi Pearl Jam, che urlano il lato oscuro dell’evoluzione in questo brano di dieci anni fa esatti, da quell’album-perla che fu Yield.
I’m ahead, Im a man
Im the first mammal to wear pants
I’m at peace with my lust
I can kill cause in God I trust, yeah/
Its evolution, baby!
Da sparare a tutto volume nelle cuffie di Ratzi, mentre medita su come fare a diventare preside della Sapienza.

Fantastica canzone. I testi dei Pearl Jam (e non solo) andrebbero sempre esaminati con molta cura. 🙂
Per chi vuole tutto il testo è disponibile quí.

V-Day (after)

E’ stato fantastico.

Appena abbiamo i video pronti li linko in questo post.

Qui voglio soltanto testimoniare che, nel banchetto che abbiamo fatto in Ancona, a Piazza Roma dalle 9 alle 24 c’è stata sempre la fila per firmare.

Anche quando abbiamo finito i moduli legali ed abbiamo raccolto le firme su dei fogli protocollo per testimoniare quante persone erano d’accordo con questa iniziativa.

Ieri ero stanchissimo, ma anche soddisfatto. La gente c’è stata, la gente c’è.

C’è tutta una parte dell’Italia che è pronta a testimoniare in prima persona che com’è il sistema ora non gli piace, che firmava ed andava via contenta.

Forse era Tutta l’Italia.

Miliardi di grazie, per essere lì a dare questa possibilità.

Fantastico. Realmente fantastico.

Grazie a tutti, grazie a tutti voi.

Il Paese c’è, e se i media tradizionali e la politica ( tranne che DiPietro) tacciano e censurano sul grande successo dell’iniziativa devono cominciare a pensare. Ed a ripensarsi.

Noi oramai abbiamo un altro canale 😛

Ora la gente sa che in Italia esiste la censura.Ha partecpato ad un evento a cui non è stao dato nessun rilievo a livello mediatico.

Io so. ed adesso anche tu.

La rivoluzione (pigra?) del bradipo – pUntuario

La rivoluzione pigra è un romanzo di Jacopo Fo, che ovviamente non ho ancora letto e che potete trovare quà.

Tuttavia questo post prende le mosse dal titolo del romanzo e di come oggi ne ho interpretato il titolo.

Sarà che ho letto il post su MenteCritica sulle rivoluzioni che, scritto realmente bene, scopre una verità abbastanza chiara e cristallina — la rivoluzione è un momento temporaneo che non può durare una volta acquisito il potere –, sarà che oramai non ne posso più di dire che è tutto uno schifo e basta, tuttavia oggi voglio passare all’azione.

Innazitutto vorrei motivare la rivoluzione (pigra?) e la scelta del titolo. Se è vero che siamo il paese del Gattopardo, è vero anche che possiamo utilizzare lo stesso approccio ribaltando un pochino.

Il “cambiare tutto per non cambiare niente”, diventerebbe “cambiare poco per cambiare tutto”. Ovviamente questo metodo andrà sotto il nome della rivoluzione del bradipo (animale stanco e lento per antonomasia)

E allora vediamo un pò di stilare un pUntuario del cittadino italiano, che bradipamente vuole cambiare il suo paese e che vuole trovare una via d’uscita a questo pantano senza sforzarsi troppo che “Antò, fa caldo”.

Ok, subito svelo il trucco. Non c’è una soluzione precisa, ma ci sono diverse idee ed il confronto è aperto.

Mosse concrete

Illuminate e sullo stesso tono il post di Jacopo Fo, “Io vi sfido, comunisti bastardi”. Il punto fondamentale è che servono delle mosse concrete che noi possiamo fare.

Proposta uno: Gruppi di acquisto.

In breve il gruppo di acquisto è un modo di comprare un determinato servizio a condizioni fisse, di solito con maggiori garanzie ed ad un prezzo inferiore. Come è possibile? Semplice: Il numero fà la forza.

Ok, tutto molto bello, ma noi che possiamo fare?

Semplice, aderire al gruppo di acquisto o ai gruppi di acquisto che ci interessano.
Punto due: Leggi del buon senso

L’idea che viene avanzata in queste leggi è quella di fare delle leggi con il buon senso. I punti toccati sono:

  • Legge contro gli sprechi della pubblica amministrazione
  • Legge sulla sicurezza sul lavoro
  • Istituzione dello strumento della class action
  • Legge a favore della tutele dell’ambiente
  • Legge sull’amianto
  • Legge sulla devoluzione allo stato dei beni sequestrati e non reclamati
  • Legge sulla razionalizzazione dello sfruttamento dei beni confiscati alla mafia
  • Legge per snellire (dimezzare) i tempi di un processo

Tutta la storia la trovate su 10 leggi semplice per cambiare l’Italia

Punto tre: Informazione

L’informazione, ovvero raccontare i fatti e sapere come sono andate veramente le cose. L’idea alla base è che una volta appurati i fatti ed avendo chiaro di come sono andate le cose si può tranquillamente esprimere un’opinione. Il punto fondamentale è che bisogna avere i dati, poi su quelli costruire. Altrimenti non facciamo altro che buttare tempo ed energie.

Punto quattro: Partecipazione

Ce ne sono differenti esempi. Un paio di link:

Questo post non vuole essere ne esaustivo, ne completo. Non vuole essere ne una bussola ne una mappa. Vuole essere una piccola raccolta di link ed una sintesi del mare magnum di internet. Una lista di punti. Un pUntuario.
Perché è vero che è tutto uno schifo, ma parafrasando Galileo “Eppur si muove” .

E allora muoviamoci. Anzi, andiamo a punti.

Certe volte accade….

Allora il ministero dell’infrastrutture è in VOIP, l’università di Ferrara è in VOIP.

Si risparmiano un sacco di soldi:

“Credo sia significativo – spiega Stefanelli – fornire un paio di dati per far capire che non parliamo della solita sperimentazione ma dell’intera infrastruttura di tutto un Ateneo. Questo ci ha permesso di realizzare un taglio dei costi di 300mila euro all’anno rispetto alla fonia analogica. Abbiamo progettato e realizzato molti servizi tra cui VoiceMail, Click2dial, Conference Room, etc. e l’infrastruttura hardware è composta da 1800 telefoni digitali, 150 fax, 3000 numeri gestiti”.

Voglio dire. Se c’è la volontà, di competenze siamo pieni. E siamo capaci.

Che dire se non Go Ferrara Go!

via Punto Informatico